Alle 18 di oggi in centinaia si sono dati appuntamento nelle principali piazze d’Italia per protestare contro l’approvazione del ddl sicurezza. La mobilitazione “100.000 luci contro il buio del regime” organizzata da Amnesty International Italia, insieme alla rete No ddl Sicurezza – A Pieno Regime, si svolge in contemporanea a Roma, in Piazza Sant’Andrea della Valle e in decine di altre città, tra cui Napoli, Bologna, Asti, Bergamo, La Spezia, Reggio Emilia e Pesaro. L’invito degli organizzatori è prendere “in mano fiaccole, accendini, torce dei nostri telefoni e candele e illuminiamo le strada contro il buio del regime che dilaga”.
L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica “sull’impatto negativo che il disegno di legge 1236 potrebbe avere sui diritti umani una volta definitivamente approvato. Il testo, attualmente in discussione al Senato, prevede un ulteriore inasprimento delle leggi penali in materia di sicurezza pubblica e antiterrorismo, ampliando l’ambito delle sanzioni e criminalizzando forme di dissenso pacifico” spiega una nota di Amnesty International.
Manifestazione davanti alla Prefettura a Bologna
Alcune centinaia di persone hanno manifestato con fiaccole, lumini e accendini, davanti alla Prefettura di Bologna contro il progetto del Ddl Sicurezza del Governo. In piazza, con alcune sigle dei collettivi studenteschi, c’erano anche rappresentanti della Cgil e di Amnesty International. Tra loro anche Patrick Zaki. Dopo alcuni interventi, manifestazione si è mossa pacificamente con un piccolo corteo nel centro di Bologna diretto verso la vicina Piazza Maggiore.
A Roma la fiaccolata si conclude in largo Argentina
La fiaccolata contro il ddl sicurezza, a Roma, si è conclusa a largo Argentina. Qui i manifestanti hanno intonato ‘Bella ciao’, dandosi appuntamento per la ‘carovana’ della rete no ddl a Bruxelles il 4 e 5 febbraio, quando i rappresentanti si recheranno nella sede del parlamento europeo per incontrare eurodeputati e associazioni.
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A Napoli in centinaia in piazza Plebiscito
La rete A pieno regime in piazza, a Napoli, per contestare il ddl sicurezza. Gli attivisti si sono radunati davanti al palazzo della prefettura, in piazza del Plebiscito, accendendo, simbolicamente, “100mila luci contro il buio del regime”, protestando anche contro le zone rosse e la “mortificazione” delle periferie con il “modello Caivano”.
“Sono per noi la rappresentazione di un tentativo violento di distruzione della democrazia in Italia – spiegano da A pieno regime -. Non possiamo permettere la nascita di una nuova Ungheria nel cuore dell’Europa: continueremo a mobilitarci anche contro lo “scudo penale” per le forze dell’ordine: nel paese di Bolzaneto e della Diaz, di Stefano Cucchi, di Giuseppe Uva, di Federico Aldrovandi, di Davide Bifolco, di Ugo Russo e di Ramy Elgaml, la polizia e gli uomini in divisa godono già di ampissime tutele, che trovando la loro esplicazione in violenze, omicidi di stato e abusi come quelli consumatisi a Brescia a danno di attiviste e attivisti di Extinction Rebellion”.
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Fiaccolata verso largo Argentina
La fiaccolata contro il ddl sicurezza di piazza di Sant’Andrea della Valle, a Roma, si sta muovendo per dar vita a un breve corteo in direzione di largo Argentina, a poche centinaia di metri di distanza. Le forze dell’ordine, dopo aver blindato l’ingresso di corso rinascimento dalla piazza – dov’è la sede del Senato – hanno ora chiuso al traffico l’ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele II per permettere il passaggio dei manifestanti.
Amnesty, in ddl sicurezza disegno repressivo contro diritti
“Questo Ddl preoccupa non soltanto Amnesty International, non soltanto centinaia di movimenti della società civile, ma organizzazioni internazionali, da ultimo sei Relatori delle Nazioni Unite che hanno espresso la preoccupazione, da noi condivisa totalmente, che dietro questa parola ‘sicurezza’ si celi poi un disegno repressivo di alcuni diritti fondamentali. Uno tra i più importanti quello di protesta pacifica, cioè di esprimere in piazza dissenso o pensiero critico in forma pacifica”. Lo ha detto Riccardo Noury, portavoce dí Amnesty International Italia, presente in piazza per la fiaccolata contro il ddl sicurezza a Roma. “E’ un provvedimento, tra l’altro, che aumenterà – aggiunge – la popolazione carceraria perché prevede nuovi reati, aggravanti, passaggi da sanzioni amministrative a reato penale; che tenderà a colpire le vulnerabilità, le marginalità, forme di resistenza assolutamente non violenta. Insomma un provvedimento contrario ai diritti umani. E noi chiediamo che ci sia un ripensamento complessivo su questo provvedimento, perché così come scritto lederà gravemente i diritti umani e sarà un problema dí riverbero internazionale”, sottolinea.
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Anche a Trento manifestazione contro il ddl Sicurezza
Un centinaio di persone sono scese in strada, a partire dalle 18 anche, a Trento per manifestare contro il ddl Sicurezza. La manifestazione, che vede presenti gli esponenti di diverse associazioni e organizzazioni sindacali locali, assieme agli studenti universitari, è stata organizzata sotto il Palazzo del Commissariato del governo. “Con questa legge la sicurezza non c’entra nulla. Viene però meno il diritto di poter manifestare liberamente. Quando ci si accorgerà dei danni che provocherà questo provvedimento alla nostra democrazia, in un momento in cui tutti sembrano distratti da altro, noi potremmo dire di essere di essere scesi in piazza per cercare di svegliare le coscienze”, ha affermato il presidente dell’Arci del Trentino, Andrea La Malfa. Durante la manifestazione ha preso la parola anche il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, per evidenziare come la norma “non fa altro che criminalizzare un diritto costituzionale”.
A Roma in centinaia in piazza
Sono diverse centinaia le persone accorse oggi pomeriggio alla fiaccolata di piazza Sant’Andrea della Valle, a Roma. In piazza, tra le bandiere di associazioni e sindacati – e anche una della Palestina – insieme ai rappresentanti e militanti di Amnesty e della rete ‘A pieno regime – no ddl Sicurezza’ ci sono l’Anpi, la Cgil, studenti, associazioni e anche parlamentari di centrosinistra, tra i quali il deputato di Avs, Filiberto Zaratti e la senatrice del Pd, Cecilia D’Elia. Al termine degli interventi che si stanno susseguendo in piazza, l’idea degli organizzatori è quella di dare vita a un breve corteo pacifico di poche centinaia di metri fino al Pantheon.
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A Napoli associazioni e Cgil in piazza contro il ddl sicurezza
Sit in di associazioni e Cgil questa sera in piazza del Plebiscito a Napoli contro il ddl sicurezza. Tra le sigle presenti Amnesty International, Insurgencia, Possibile, Rifondazione Comunista, La Comune, associazione palestinesi. “100.000 luci contro il buio del regime verso l’assemblea del primo febbraio. No ddl paura”: questo il testo scritto sullo striscione esposto davanti alla sede della Prefettura. “E’ importante in questo momento – ha detto Nicola Scotta, di Insurgencia – mantenere alta l’attenzione su un tema importante come il ddl sicurezza. Crediamo che in questo momento nel paese si respiri un clima molto pesante, fatto di repressione, di discriminazione”. “Siamo con la Rete contro il decreto sicurezza – ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – perché questo provvedimento prevede settanta nuovi reati penali e pene rafforzate. Dobbiamo difendere a tutti i costi il diritto costituzionale a manifestare, a protestare per difendere i diritti sociali e civili. Il decreto sicurezza ci sembra un’azione antidemocratica, rispetto a quello che è il diritto di manifestare in questo paese. Il diritto al dissenso va salvaguardato”.
Cgil in piazza: “Provvedimento pericoloso e sbagliato”
A scendere in piazza anche la Cgil spiegando che il ddl Sicurezza proposto dal Governo è “un provvedimento sbagliato e pericoloso che conferma, ancora una volta, lo scarso rispetto da parte dell’Esecutivo dei principi fondamentali, delle libertà, sanciti dalla Carta costituzionale”. “Non ci sono mezze misure: il ddl sicurezza va ritirato – sostiene la Cgil – Il Paese non ha bisogno di leggi che colpiscono i diritti fondamentali, ma di politiche giuste su salari, fisco, pensioni, sanità, ambiente e istruzione. La sicurezza non si costruisce con provvedimenti repressivi che alimentano tensioni e divisioni sociali, ma con lavoro dignitoso, diritti e servizi adeguati, rafforzando gli organici delle forze dell’ordine anziché esporre all’aumento della tensione sociale le lavoratrici e i lavoratori. È ora che il Governo affronti le vere emergenze e smetta di sottrarre spazi di libertà alle persone”.
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M5S in piazza a Roma
Una delegazione del M5S composta dagli europarlamentari Carolina Morace e Dario Tamburrano e da numerosi esponenti dei gruppi territoriali di Roma ed eletti al Campidoglio e nei municipi della Capitale sarà presente a Roma in piazza Sant’Andrea della Valle alla mobilitazione ‘100mila luci contro il buio del regime’ contro il ddl Sicurezza. “Il M5S è in prima linea in Parlamento e nelle piazze per contrastare e denunciare le misure liberticide e antidemocratiche del provvedimento voluto dal governo Meloni che non introduce nulla per la vera sicurezza che chiedono i cittadini italiani e che, invece, reprime la libertà di manifestare il dissenso politico e sociale”, si legge in una nota.
Ddl sicurezza: manifestazioni in tutta Italia contro lo scudo penale
Il Ddl sicurezza, che prevede l’istituzione di uno scudo penale per i membri delle forze dell’ordine, ha scatenato proteste in tutta Italia.
Le manifestazioni, che si sono svolte in diverse città del Paese, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone contrarie alla proposta di legge. I manifestanti hanno espresso preoccupazione per il possibile abuso di potere da parte delle forze dell’ordine e hanno chiesto maggiore trasparenza e responsabilità.
Le proteste sono state caratterizzate da momenti di tensione, con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tuttavia, la maggior parte delle manifestazioni si è svolta pacificamente, con i partecipanti che hanno espresso la propria opposizione in modo civile e pacifico.
Il dibattito sul Ddl sicurezza è ancora in corso, ma le manifestazioni di protesta hanno dimostrato che c’è una forte opposizione alla proposta di legge. Resta da vedere come evolverà la situazione e se le preoccupazioni dei manifestanti verranno prese in considerazione dal governo.
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