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  • Roma, ragazzo 17enne accoltellato in piazza a Testaccio davanti alla scuola per una spallata: è in terapia intensiva all’ospedale San Camillo


    di
    Rinaldo Frignani 

    Ferito al collo da fendenti scagliati da altri due studenti, che sarebbero stati identificati dalla polizia. Il 17enne, di origine filippina, è stato trasportato in codice rosso al San Camillo. Lo scontro fra due comitive

    Una lite fuori da scuola, una spedizione punitiva che si trasforma in un tentato omicidio in piazza Testaccio. La vittima, di 17 anni, di famiglia filippina, è ricoverata in codice rosso all’ospedale San Camillo con una ferita alla gola provocata da una coltellata che gli è stata sferrata da un altro studente, sembra di nazionalità egiziana, spalleggiato da un complice che al momento, secondo gli accertamenti della polizia, sarebbe invece tunisino. I due sarebbero stati identificati dagli agenti intervenuti alle 14.30 all’altezza del civico 8, di fronte a una farmacia. 

    Ferita al collo, non sarebbe in pericolo di vita

    Il minorenne accoltellato perdeva sangue dal collo ed è stato soccorso inizialmente da alcuni passanti. Sembra comunque che non sia in pericolo di vita anche se i medici del San Camillo hanno comunque deciso di trattenerlo in terapia intensiva per monitorarlo. La prognosi è riservata. I familiari sono accorsi al suo capezzale. Se le condizioni del minorenne lo consentiranno nei prossimi giorni, e con l’ok dei medici, il 17enne potrebbe essere sentito dai poliziotti. 




















































    Caccia a un «branco»

    Sulla vicenda c’è il massimo riserbo da parte degli investigatori della Questura che stanno svolgendo accertamenti per ricostruire l’accaduto. I due aggressori del minorenne sarebbero stati identificati ma del gruppo che ha circondato la vittima farebbero parte anche altri 5-6 giovani che dopo il ferimento si sono dati alla fuga nelle strada del rione. Vengono ricercati anche con l’aiuto delle telecamere di sicurezza di Testaccio: i video potrebbero a breve essere acquisiti da chi indaga per fare luce sul ferimento del 17enne. Da capire se si sia trattato di una vendetta, come sembra, per un precedente screzio con il feritore, oppure se ci siano altre motivazioni collegate proprio alla scuola, e anche se quest’ultima sia frequentata da tutti i giovani coinvolti. Fra le ipotesi secondo alcune testimonianze quella di una spallata che la vittima avrebbe dato a ricreazione a un altro giovane studente che avrebbe poi avvisato il nordafricano all’esterno dell’edificio per dargli una lezione all’uscita. 

    L’ipotesi della rissa fra due comitive di giovani

    Fra gli accertamenti in corso anche quelli per capire se il tentato omicidio dello studente filippino sia avvenuto nell’ambito di una zuffa fra due comitive di giovani che si potrebbero essere incrociate nei giardini di piazza Testaccio. Fra i componenti delle due fazioni potrebbe essere scoppiato un litigio poi degenerato quando uno dei contendenti ha estratto il coltello. Chi indaga sta anche cercando la lama usata per colpire il 17enne. Non si esclude al momento che ci potessero essere anche altre armi da taglio. 

    23 gennaio 2025 ( modifica il 23 gennaio 2025 | 19:23)



    Un terribile episodio si è verificato ieri a Roma, dove un ragazzo di soli 17 anni è stato accoltellato in piazza a Testaccio davanti alla scuola. Il giovane è stato attaccato dopo una banale spallata, finendo in terapia intensiva all’ospedale San Camillo.

    La notizia ha scosso la comunità locale, che si è unita in solidarietà alla famiglia del ragazzo. Le autorità stanno indagando sull’accaduto per trovare i responsabili di questo vile gesto e assicurarli alla giustizia.

    Mentre il ragazzo lotta per la vita, è importante riflettere su come la violenza possa colpire chiunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. È necessario sensibilizzare e educare alla non violenza, affinché episodi come questo non si ripetano mai più.

    I nostri pensieri sono con il ragazzo e la sua famiglia in questo momento difficile. Speriamo che possa riprendersi presto e tornare a vivere la sua vita in piena serenità.

    Tags:

    Roma, ragazzo 17enne, accoltellato, piazza Testaccio, scuola, spallata, terapia intensiva, ospedale San Camillo, incidente, cronaca locale

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  • in carcere per sfuggire alla solitudine



    Il Tokyo Detention Center

    Il Tokyo Detention Center – ANSA

    Bianche non sono solo le pareti. Ma anche i capelli delle persone che vi sono “ospitate”. La popolazione carceraria femminile in Giappone invecchia. E un drammatico paradosso la alimenta. Molte donne anziane preferiscono il carcere – dove in qualche modo vengono accudite – alla solitudine che le aspetterebbe fuori dalle prigioni. E per questo, a volte, reiterano i reati. Solo per prolungare il “soggiorno” dietro le sbarre.

    La Cnn è entrata nella prigione femminile di Tochigi, a nord di Tokyo. Un “viaggio” che coglie un cambiamento che attraversa e segna l’intera la società giapponese: l’invecchiamento, sempre più pronunciato, della sua popolazione. “Alcune persone fanno cose cattive di proposito, per farsi arrestare, in modo da poter finire di nuovo in prigione quando non hanno più soldi”, ha detto all’emittente Usa Yoko, una donna di 51 anni, finita in carcere per questioni di droga cinque volte negli ultimi 25 anni. “Ci sono persone che vengono qui perché fa freddo o perché hanno fame”, aggiunge una guardia carceraria. “Anche dopo essere state rilasciate e essere tornate alla vita normale, non hanno nessuno che si prenda cura di loro. Ci sono anche persone che sono state abbandonate dalle loro famiglie dopo aver commesso ripetutamente crimini. Non hanno un posto dove andare”, racconta un altro agente.

    Il furto è di gran lunga il crimine più comune commesso dalle detenute anziane. Nel 2022, più dell’80% delle detenute anziane era in carcere per aver rubato. “Alcune lo fanno per sopravvivere: il 20% delle persone di età superiore ai 65 anni in Giappone vive in povertà, secondo l’Ocse, rispetto a una media del 14,2% nei 38 paesi membri dell’organizzazione. Altri lo fanno perché hanno così poco da vivere fuori”, scrive ancora la Cnn.

    I dati catturano lo “scivolamento” del Paese del Sol levante. Che ondeggia a un passo dal “baratro demografico“. La popolazione si è ridotta per 15 anni consecutivi, con le nascite che hanno raggiunto il minimo storico di 730.000 lo scorso anno e i decessi che hanno raggiunto il massimo storico di 1,58 milioni. La popolazione anziana ha raggiunto la quota record di 36,25 milioni di persone, con gli over 65 che ora rappresentano quasi un terzo dei giapponesi. Circa 20,53 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni sono donne, 15,72 milioni sono uomini.

    Il cambiamento demografico si riflette, inevitabilmente, anche nella composizione della popolazione carceraria. Nel Paese il numero di detenuti di età pari o superiore a 65 anni è quasi quadruplicato dal 2003 al 2022. Cambia anche il ruolo delle guardie carcerarie che devono in qualche modo reinventare il loro lavoro, che assomiglia sempre più a quello di operatori sanitari. Operatori sanitari che “fuori” sono sempre meno numerosi. È un altro buco che minaccia di inghiottire il Giappone. Mentre si stima che il mercato del lavoro perderà otto milioni di lavoratori nei prossimi sei anni, il Paese dovrà affrontare una carenza di circa 570.000 operatori sanitari nell’anno fiscale 2040. Stime pubblicate lo scorso anno hanno mostrato che saranno necessari 2,72 milioni di operatori, mobilitati per fronteggiare la domanda di cura che proviene da una popolazione sempre più anziana e sola. In questi casi, persino la prigione può sembrare una soluzione.





    “In carcere per sfuggire alla solitudine: la storia di un detenuto che ha trovato conforto dietro le sbarre”

    In molti pensano che la prigione sia solo un luogo di punizione e isolamento, ma per alcuni detenuti può diventare un rifugio dalla solitudine e dal vuoto della propria vita. È il caso di Marco, un uomo che ha trascorso gli ultimi dieci anni dietro le sbarre ma che ha trovato in quella prigione un’inaspettata compagnia e supporto emotivo.

    Marco era un uomo solitario, con pochi amici e nessuna famiglia. La sua vita era vuota e priva di significato, fino a quando è stato arrestato per un reato che non aveva commesso. In prigione, invece di sentirsi ancora più solo e abbandonato, ha trovato una nuova famiglia tra i suoi compagni di cella.

    Insieme hanno condiviso risate, lacrime, storie di vita e speranze per il futuro. Marco ha trovato conforto nell’amicizia e nel sostegno reciproco, che prima non aveva mai sperimentato. Dentro quelle mura grigie e fredde, ha trovato calore umano e solidarietà.

    Non è facile capire come la prigione possa essere un luogo di conforto, ma per Marco è diventato un rifugio sicuro dalla solitudine che lo tormentava da anni. Ora, anche se il tempo trascorso dietro le sbarre è stato duro e doloroso, sa di non essere più solo e abbandonato.

    La storia di Marco ci ricorda che la solitudine può essere più devastante di qualsiasi prigione, e che a volte è possibile trovare conforto anche nei luoghi più inaspettati.

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  • Ranieri non chiude alla cessione di Lorenzo Pellegrini a gennaio


    (ANSA) – ROMA, 15 GEN – “Pellegrini può lasciare la Roma a gennaio? Tutto è possibile nel mondo del calcio, ma non credo. Se dovesse venire una squadra e lui è contento di andare…ma questo vale per tutti. La mia sensazione, però, è che onestamente non vada via”. Così Claudio Ranieri risponde in conferenza stampa. Sulle possibilità che invece parta Matias Soulé ha aggiunto: “Credo molto in lui, è un giocatore del futuro della Roma. Sta migliorando sotto l’aspetto che gli chiedo, quello di essere più pratico.

    Resta qui con noi perché ci credo. Avrà le sue possibilità per dimostrare che sta migliorando”. Poi un paragone con Baldanzi: “In questo momento lo sto preferendo a Soulé perché ha fatto i sei mesi di adattamento alla squadra. Mi dà quel brio che mi manca a volte nelle partite, è un ragazzo che tengo molto in considerazione”. Infine su che tipo di esterno il club stia cercando ha concluso: “Deve essere da Roma, cerco di non sbagliare il calciatore per quest’anno e per la Roma che verrà”. (ANSA).



    In a recent interview, Roma manager Claudio Ranieri has stated that he is not closing the door on the possibility of selling midfielder Lorenzo Pellegrini in the January transfer window.

    Despite Pellegrini being a key player for Roma, Ranieri acknowledged that every player has their price and if the right offer comes in, the club will have to consider it. However, Ranieri also emphasized that Pellegrini is an important part of the team and they would prefer to keep him if possible.

    Pellegrini has been linked with a move to several top clubs in Europe, with reports suggesting that Manchester United and Barcelona are interested in signing the talented midfielder.

    It remains to be seen whether Pellegrini will stay at Roma or move on in January, but Ranieri’s comments suggest that the club is open to the possibility of a transfer if the right offer comes along. Stay tuned for further updates on this developing story.

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  • Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach (Rowman & Alla…

    Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach (Rowman & Alla…



    Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach (Rowman & Alla…

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    Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach (Rowman & Allan, 2021)

    Natural Language Processing (NLP) has become an essential tool in various fields such as artificial intelligence, machine learning, and linguistics. In their recent book, “Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach,” authors Rowman & Allan provide a comprehensive overview of NLP from a knowledge engineering perspective.

    The book delves into the fundamental concepts of NLP, including syntax, semantics, and pragmatics, and how these components can be leveraged to develop intelligent systems that can understand and generate human language. The authors also discuss the latest advancements in NLP, such as deep learning and neural networks, and how they have revolutionized the field.

    One of the key strengths of this book is its focus on knowledge engineering, which emphasizes the importance of encoding domain-specific knowledge into NLP systems. By leveraging domain knowledge, NLP systems can better understand and generate language in specific contexts, leading to more accurate and meaningful results.

    Overall, “Natural Language Processing: A Knowledge Engineering Approach” is a must-read for anyone interested in NLP and its applications. Whether you are a researcher, practitioner, or student, this book provides a solid foundation in NLP and equips you with the knowledge and tools needed to develop intelligent language systems.
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