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Guendouzi a casa, a centrocampo può giocare Gila


Braga-Lazio, la conferenza stampa prepartita di Baroni

“Abbiamo portato i ragazzi che stanno facendo meglio, domani numericamente siamo contati ma dobbiamo fare una gara vera. Una cosa che io e i miei giocatori vogliamo a tutti i costi. La nostra attenzione è massima. Chi fa questo lavoro e fame, deve porsi sempre per alzare e superare i limiti. Per domenica accetto le critiche, è giusto, sono io il responsabile. Alcune scelte le rifarei, hanno una natura.

Anche in Europa alcune mosse ci hanno portato avanti, con la Fiorentina è stata una sfida particolare, loro hanno raccolto tutto, noi non siamo riusciti. La nostra produzione offensiva è stata buona. Ecco perché ho detto bisogna ripartire da lì. Bisogna avere qualcosa su cui ancorarsi forte: l’identità di squadra e la produzione sono state importanti. Comunque siamo i primi a metterci in discussione, faremo in modo per evitare quei pochi errori che paghiamo a caro prezzo”.

Le condizioni di Guendouzi e Dia

“Guendo ha avuto un attacco influenzale, l’abbiamo lasciato a casa per riprendersi. Dia stamattina l’abbiamo preservato ma è con noi. Devo valutare un attimo, può giocare Gila a centrocampo, però sto valutando e vedendo ancora meglio qualche ragazzo. Qualcuno sarà della partita”.

Ipotesi Gila centrocampista

“Gli sto cucendo un ruolo che può interpretare, sarà importante la sua disponibilità, che dovrà essere semplice. Si alza di qualche metro, è un ragazzo giovane che sicuramente avrà un futuro importante. Può essere un’occasione di crescita”.



In the post “Guendouzi a casa, a centrocampo può giocare Gila,” we discuss the recent absence of Matteo Guendouzi from the team and the potential opportunity for Fabio Gila to step up in the midfield. Guendouzi’s absence may open up a spot for Gila to showcase his skills and make an impact on the team. Stay tuned for updates on how Gila performs in this new role and how Guendouzi’s absence may affect the team’s dynamics.

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LA FORZA DI CONTE È NEL CENTROCAMPO A TRE, MA PALLADINO FINORA HA SEMPRE GIOCATO CON DUE MEDIANI. OCCHIO A LUKAKU MA NON È PIÙ QUELLO DELL’INTER


IL NAPOLI AI RAGGI X: LA FORZA DI CONTE È NEL CENTROCAMPO A TRE, MA PALLADINO FINORA HA SEMPRE GIOCATO CON DUE MEDIANI. OCCHIO A LUKAKU MA NON È PIÙ QUELLO DELL’INTER

E’ la prima volta in questo campionato che la Fiorentina incontra la prima della classifica. Non lo era l’Atalanta alla quarta giornata e nemmeno l’Inter (poi la partita era stata sospesa per il malore di Bove) alla quattordicesima. Il Napoli è al comando insieme all’Atalanta con 41 punti e con la miglior difesa del campionato (12 gol subiti).

Quindi, punto primo: segnare al Napoli non è facile. Del resto, prima di incappare nelle ultime tre partite senza vittoria (Bologna, Udinese e Juventus), non era semplice fare gol anche alla Fiorentina (ora 15 reti subite). Il fortino degli azzurri si è via via irrobustito dopo lo 0-3 incassato alla prima trasferta a Verona. Da quel momento, lontano dal Maradona il Napoli ha vinto sei volte e pareggiato due, subendo appena tre gol e chiudendo la porta a chiave in 5 gare.

Come conseguenza si può immaginare una partita sulla…difensiva? Non diremmo. Sia il Napoli che la Fiorentina hanno una grande occasione a portata di mano: vincendo, la squadra di Conte scaricherebbe altra pressione su Atalanta e Inter che in questi giorni si giocano la Supercoppa in Arabia e dovranno recuperare le loro gare; al contrario, se a vincere fosse la squadra di Palladino, oltre a interrompere la breve serie di sconfitte e pareggi, risalirebbe in classifica. Il lavoro di Conte è stato profondo e ha portato risultati notevoli soprattutto se confrontati con la stagione scorsa, quella dei tre cambi in panchina.

Non è più quel Napoli alla deriva, ma non è nemmeno il Napoli stratosferico di Spalletti, quello dello scudetto. I punti in più rispetto a 12 mesi fa sono 13, i punti in meno rispetto a 24 mesi fa sono 6, ma soprattutto sono tanti di meno i gol segnati, allora 44, oggi 27. Al posto dello spettacolo spallettiano c’è la concretezza di Conte. Che ha voluto Lukaku al centro del suo attacco, però il gigante belga non è più il giocatore che portò il tecnico salentino a vincere lo scudetto con l’Inter. Ha ancora dei numeri, ma non la freschezza e non la continuità di rendimento di quei tempi. La difesa è solida, come si è visto, anche se l’assenza prolungata di Buongiorno un po’ la penalizza. E’ solida anche perché è ben protetta dal trio di centrocampo formato da Lobotka (la mente), Anguissa (il braccio) e McTominay (il motore). Dopo l’addio (si spera non per sempre) di Bove, l’allenatore viola ha sempre schierato due mediani, Adli-Cataldi titolari, Richardson-Mandragora riserve.

Anche al momento dei cambi non ha mai aumentato il numero di centrocampisti. E’ successo che la Fiorentina in mezzo al campo ha sempre sofferto, perdendo due volte e pareggiando le altre due, contro Bologna, Vitoria Guimaraes, Udinese e Juventus, che a centrocampo avevano tre interpreti. Sul piano tecnico, considerando l’organico intero, il Napoli è inferiore, diciamo meno dotato, di Inter e Atalanta.

La Fiorentina dovrà stare attenta ai corridoi laterali, soprattutto su quello di sinistra dove Gosens dovrà vedersela con Neres. L’assenza di Kvaratskhelia e Politano ha indotto Conte a puntare su un esterno sinistro più…conservativo come Spinazzola, ma su quella fascia si scatenerà Olivera. Sono sei anni che la Fiorentina non batte il Napoli a Campo di Marte. L’ultima volta fu dolorosa per gli azzurri di Sarri che alla vigilia ebbero la quasi certezza di aver perso lo scudetto (vittoria della Juventus sull’Inter) e a Firenze ne presero tre, con la tripletta di Giovanni Simeone, oggi vice Lukaku. Da allora, in 6 partite, 3 sconfitte e 3 pareggi per i viola.





La forza di Conte è nel centrocampo a tre, ma Palladino finora ha sempre giocato con due mediani. Occhio a Lukaku ma non è più quello dell’Inter

Nel calcio moderno, il centrocampo è spesso considerato il cuore della squadra e la chiave per il successo. Con Antonio Conte alla guida, la Juventus ha adottato un modulo con centrocampo a tre, sfruttando al meglio le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Tuttavia, il tecnico Palladino ha finora optato per un centrocampo a due mediani, limitando la capacità della squadra di controllare il gioco a centrocampo.

Mentre il centrocampo a tre offre maggiore equilibrio e copertura sul campo, il centrocampo a due può essere più vulnerabile alle incursioni degli avversari. È importante che Palladino valuti attentamente la situazione e possibilmente adotti il modulo a tre per sfruttare al meglio il potenziale della squadra.

Inoltre, sebbene Romelu Lukaku sia un attaccante di grande talento, non è più lo stesso giocatore che ha dominato in maglia dell'Inter. È importante non sottovalutarlo, ma anche non temerlo e concentrarsi su come neutralizzarne le minacce.

In conclusione, la forza di Conte risiede nel centrocampo a tre e Palladino dovrebbe considerare di adottare questo modulo per massimizzare le prestazioni della squadra. Inoltre, è importante non dare per scontato Lukaku e prepararsi ad affrontarlo al meglio.

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