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  • Roma, Svilar: “Ora mi sento più sicuro. Vittoria in trasferta? Ci sta mancando”


    Nel corso del prepartita fra Udinese e Roma, ha parlato ai microfoni di DAZN il portiere giallorosso Mile Svilar: “Guardiamo a partita dopo partita, è un peccato aver perso giovedì in Europa League, ma siamo qui con una nuova opportunità”.

    Manca la vittoria in trasferta?
    “Chiaro che sta mancando, ogni volta che non si vince è un po’ dura, ma non pensiamo troppo al fattore campo, pensiamo solo al campo ed a vincere”.

    La difesa è solida.
    “E’ cresciuta tanto da inizio stagione, i ragazzi fanno bene, stanno interpretando bene le richieste del mister”.

    Ora ti senti più sicuro?
    “Chiaro, mi sento sicuro con questa squadra”.





    Roma, Svilar: "Ora mi sento più sicuro. Vittoria in trasferta? Ci sta mancando"

    Il giovane portiere del Roma, Mile Svilar, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua crescita e sulle ambizioni della squadra in vista delle prossime sfide.

    "Ora mi sento più sicuro tra i pali - ha dichiarato Svilar - ho lavorato duramente per migliorare e credo di aver fatto dei progressi. Sono pronto a dare il mio contributo alla squadra e a difendere al meglio la porta del Roma".

    Parlando delle prestazioni della squadra, Svilar ha sottolineato che c'è ancora margine di miglioramento: "Abbiamo dimostrato di poter competere con le migliori squadre, ma dobbiamo essere più costanti. La vittoria in trasferta è un obiettivo che ci siamo prefissati e che finora ci è mancato. Dobbiamo lavorare duro per raggiungerlo e dimostrare di essere una squadra completa".

    I tifosi del Roma sono fiduciosi che Svilar e il resto della squadra possano continuare a crescere e a ottenere risultati positivi in campionato. La strada è ancora lunga, ma con impegno e determinazione, tutto è possibile.

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    Roma, Svilar, intervista, sicurezza, vittoria in trasferta, calcio, Serie A, AS Roma, portiere, Belgio, parate

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  • LA FORZA DI CONTE È NEL CENTROCAMPO A TRE, MA PALLADINO FINORA HA SEMPRE GIOCATO CON DUE MEDIANI. OCCHIO A LUKAKU MA NON È PIÙ QUELLO DELL’INTER

    LA FORZA DI CONTE È NEL CENTROCAMPO A TRE, MA PALLADINO FINORA HA SEMPRE GIOCATO CON DUE MEDIANI. OCCHIO A LUKAKU MA NON È PIÙ QUELLO DELL’INTER


    IL NAPOLI AI RAGGI X: LA FORZA DI CONTE È NEL CENTROCAMPO A TRE, MA PALLADINO FINORA HA SEMPRE GIOCATO CON DUE MEDIANI. OCCHIO A LUKAKU MA NON È PIÙ QUELLO DELL’INTER

    E’ la prima volta in questo campionato che la Fiorentina incontra la prima della classifica. Non lo era l’Atalanta alla quarta giornata e nemmeno l’Inter (poi la partita era stata sospesa per il malore di Bove) alla quattordicesima. Il Napoli è al comando insieme all’Atalanta con 41 punti e con la miglior difesa del campionato (12 gol subiti).

    Quindi, punto primo: segnare al Napoli non è facile. Del resto, prima di incappare nelle ultime tre partite senza vittoria (Bologna, Udinese e Juventus), non era semplice fare gol anche alla Fiorentina (ora 15 reti subite). Il fortino degli azzurri si è via via irrobustito dopo lo 0-3 incassato alla prima trasferta a Verona. Da quel momento, lontano dal Maradona il Napoli ha vinto sei volte e pareggiato due, subendo appena tre gol e chiudendo la porta a chiave in 5 gare.

    Come conseguenza si può immaginare una partita sulla…difensiva? Non diremmo. Sia il Napoli che la Fiorentina hanno una grande occasione a portata di mano: vincendo, la squadra di Conte scaricherebbe altra pressione su Atalanta e Inter che in questi giorni si giocano la Supercoppa in Arabia e dovranno recuperare le loro gare; al contrario, se a vincere fosse la squadra di Palladino, oltre a interrompere la breve serie di sconfitte e pareggi, risalirebbe in classifica. Il lavoro di Conte è stato profondo e ha portato risultati notevoli soprattutto se confrontati con la stagione scorsa, quella dei tre cambi in panchina.

    Non è più quel Napoli alla deriva, ma non è nemmeno il Napoli stratosferico di Spalletti, quello dello scudetto. I punti in più rispetto a 12 mesi fa sono 13, i punti in meno rispetto a 24 mesi fa sono 6, ma soprattutto sono tanti di meno i gol segnati, allora 44, oggi 27. Al posto dello spettacolo spallettiano c’è la concretezza di Conte. Che ha voluto Lukaku al centro del suo attacco, però il gigante belga non è più il giocatore che portò il tecnico salentino a vincere lo scudetto con l’Inter. Ha ancora dei numeri, ma non la freschezza e non la continuità di rendimento di quei tempi. La difesa è solida, come si è visto, anche se l’assenza prolungata di Buongiorno un po’ la penalizza. E’ solida anche perché è ben protetta dal trio di centrocampo formato da Lobotka (la mente), Anguissa (il braccio) e McTominay (il motore). Dopo l’addio (si spera non per sempre) di Bove, l’allenatore viola ha sempre schierato due mediani, Adli-Cataldi titolari, Richardson-Mandragora riserve.

    Anche al momento dei cambi non ha mai aumentato il numero di centrocampisti. E’ successo che la Fiorentina in mezzo al campo ha sempre sofferto, perdendo due volte e pareggiando le altre due, contro Bologna, Vitoria Guimaraes, Udinese e Juventus, che a centrocampo avevano tre interpreti. Sul piano tecnico, considerando l’organico intero, il Napoli è inferiore, diciamo meno dotato, di Inter e Atalanta.

    La Fiorentina dovrà stare attenta ai corridoi laterali, soprattutto su quello di sinistra dove Gosens dovrà vedersela con Neres. L’assenza di Kvaratskhelia e Politano ha indotto Conte a puntare su un esterno sinistro più…conservativo come Spinazzola, ma su quella fascia si scatenerà Olivera. Sono sei anni che la Fiorentina non batte il Napoli a Campo di Marte. L’ultima volta fu dolorosa per gli azzurri di Sarri che alla vigilia ebbero la quasi certezza di aver perso lo scudetto (vittoria della Juventus sull’Inter) e a Firenze ne presero tre, con la tripletta di Giovanni Simeone, oggi vice Lukaku. Da allora, in 6 partite, 3 sconfitte e 3 pareggi per i viola.





    La forza di Conte è nel centrocampo a tre, ma Palladino finora ha sempre giocato con due mediani. Occhio a Lukaku ma non è più quello dell’Inter

    Nel calcio moderno, il centrocampo è spesso considerato il cuore della squadra e la chiave per il successo. Con Antonio Conte alla guida, la Juventus ha adottato un modulo con centrocampo a tre, sfruttando al meglio le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Tuttavia, il tecnico Palladino ha finora optato per un centrocampo a due mediani, limitando la capacità della squadra di controllare il gioco a centrocampo.

    Mentre il centrocampo a tre offre maggiore equilibrio e copertura sul campo, il centrocampo a due può essere più vulnerabile alle incursioni degli avversari. È importante che Palladino valuti attentamente la situazione e possibilmente adotti il modulo a tre per sfruttare al meglio il potenziale della squadra.

    Inoltre, sebbene Romelu Lukaku sia un attaccante di grande talento, non è più lo stesso giocatore che ha dominato in maglia dell'Inter. È importante non sottovalutarlo, ma anche non temerlo e concentrarsi su come neutralizzarne le minacce.

    In conclusione, la forza di Conte risiede nel centrocampo a tre e Palladino dovrebbe considerare di adottare questo modulo per massimizzare le prestazioni della squadra. Inoltre, è importante non dare per scontato Lukaku e prepararsi ad affrontarlo al meglio.

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  • Dobbiamo lavorare più di squadra sia in attacco che in difesa

    Dobbiamo lavorare più di squadra sia in attacco che in difesa


    Vanoli: "Dobbiamo lavorare più di squadra sia in attacco che in difesa"

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    Il tecnico granata Paolo Vanoli ha parlato ai microfoni di Dazn prima della gara contro l’Udinese: “E’ stata un’avventura fantastica con il Venezia, e poi il coronamento di un sogno sedere sulla panchina di un club tra i più importanti in Italia ma anche in Europa. Quando si prende gol e quando si fanno bisogna sempre lavorare di squadra, crossare meglio, attaccare meglio l’area, cercando sempre i dettagli. In questo periodo ci mancava un po’ di profondità, Karamoh e Njie hanno questa caratteristica, e poi bisogna sfruttare anche i momenti e Karamoh contro il Bologna ha fatto molto bene“.





    In un gioco di squadra come il calcio, la cooperazione e la comunicazione sono fondamentali per ottenere risultati positivi. È importante che ogni giocatore capisca il proprio ruolo sia in attacco che in difesa, e che lavori insieme agli altri per raggiungere gli obiettivi prefissati.

    In attacco, la collaborazione è fondamentale per creare occasioni da gol e finalizzare le azioni in modo efficace. I giocatori devono essere in grado di leggere le azioni dei compagni, fare movimenti coordinati e sfruttare al meglio le potenzialità di ciascuno per mettere sotto pressione la difesa avversaria.

    Anche in difesa, la collaborazione è essenziale per evitare di subire gol. I giocatori devono essere solidali, coprirsi a vicenda e comunicare costantemente per mantenere la compattezza della linea difensiva e contrastare al meglio gli attacchi avversari.

    Lavorare di squadra sia in attacco che in difesa richiede impegno, disciplina e dedizione da parte di tutti i giocatori. Solo attraverso una stretta collaborazione e una visione comune del gioco sarà possibile ottenere risultati soddisfacenti e raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Quindi, ricordiamoci sempre che il calcio è un gioco di squadra e che dobbiamo lavorare insieme, sia in attacco che in difesa, per ottenere il successo desiderato.

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  • Pecchia: “Dobbiamo dare una risposta, serve qualcosa in più”. Rivedi la conferenza

    Pecchia: “Dobbiamo dare una risposta, serve qualcosa in più”. Rivedi la conferenza


    VIDEO - Pecchia: "Dobbiamo dare una risposta, serve qualcosa in più". Rivedi la conferenza

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    E’ il giorno di Parma-Monza. Tra poche ore i crociati scenderanno in campo al Tardini per l’ultima volta nel 2024, in vista di una partita delicatissima. Si affrontano due squadre in emergenza e per entrambe è una ghiotta occasione per dare sterzata al proprio campionato. Lo sa mister Pecchia, che ieri in conferenza ha analizzato il momento delicato della squadra convinto che i suoi ragazzi daranno risposte. Questo un estratto delle sue parole nella conferenza di ieri: 

    “Dobbiamo dare una risposta per quello che sappiamo fare. Sono convinto che troveremo le forze per affrontare questo momento, ma anche questo serve per il futuro e per il nostro presente. Il nostro campionato passa anche da questi momenti, ma ci vuole la forza di capire il momento e affrontarlo con petto in fuori e con forza. Devo tenere conto della condizione e dello stato di forma di alcuni giocatori. Domenica abbiamo provato un assetto che possiamo ripercorrere. C’è un aspetto mentale che deve farla da padrone, oltre a quello tattico. Dobbiamo dare qualcosa in più, perché abbiamo fatto poco nell’ultima gara. Dobbiamo affrontare questo momento con spirito, personalità, e con l’ambiente che spinge in quella direzione. Ci serve anche questo”.





    Il tecnico del Pecchia si è espresso dopo la sconfitta della sua squadra. Affermando che bisogna dare una risposta e che serve qualcosa in più. Vediamo cosa ha detto esattamente nella conferenza stampa.

    Il tecnico del Pecchia ha dichiarato che la squadra deve dare di più e che è necessario trovare una soluzione ai problemi che stanno affrontando. Ha sottolineato l'importanza di lavorare sodo e di mettere in campo tutto il proprio impegno per migliorare le prestazioni.

    Inoltre, ha evidenziato che bisogna essere più aggressivi e determinati in campo, per poter competere al meglio con le altre squadre. Ha anche ribadito l'importanza di restare uniti e di lavorare insieme per superare le difficoltà attuali.

    Il tecnico del Pecchia ha concluso la conferenza dicendo che la squadra ha le capacità per reagire e per tornare alla vittoria, ma che è necessario un maggiore impegno da parte di tutti. Ha espresso fiducia nel gruppo e ha promesso di lavorare duramente per ottenere i risultati desiderati.

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